Come collaborare con la UEFA per lavorare nelle finali di Champions League

Il contributo di oggi di Viaggio Calcistico è diverso dal solito, ma ha attirato la nostra attenzione in quanto coniuga in modo originale il viaggiare con il calcio.

Vi siete mai chiesti come sono organizzate le finali delle due coppe europee per club, Champions ed Europa League?

Come funziona la macchina organizzativa, come sono gestite tutte le persone che lavorano dietro a questi grandi eventi?

E soprattutto: è possibile ed in che modo poter svolgere un’esperienza simile supportando la UEFA nell’organizzazione?

Abbiamo contattato Giordy Gasparini, tecnico veronese di settore giovanile ed organizzatore di campus calcistici estivi, che negli ultimi anni ha collaborato come volontario nell’organizzazione dell’atto conclusivo della Champions League 2016, 2018, 2019 e dell’Europa League 2017 e 2018.

Le città che hanno ospitato gli eventi sono state nell’ordine: Milano, Stoccolma, Lione, Kiev e Madrid.

Emerge una prospettiva unica ed appassionante, un viaggio da raccontare attraverso le città europee che hanno ospitato le finali degli ultimi anni.

Giordy, raccontaci chi sei e da dove parte la tua predisposizione per il calcio internazionale

Sono un allenatore di settore giovanile, laureato in Scienze della comunicazione con una certa specializzazione nell’organizzazione di campus estivi calcistici.

Al momento sono responsabile scuola calcio del San Zeno, società alle porte di Verona. Possiedo inoltre il patentino UEFA B e quello di allenatore dei portieri.

La mia attenzione verso l’estero inizia da giovane. Durante le superiori avevo studiato il tedesco e nell’estate del 2013, conseguita la maturità partii per un viaggio a Berlino per affinare la lingua. Dopo questa vacanza, tornato a Verona, dove collaboravo con il Valpolicella Calcio, tramite una conoscenza che collaborava per il Milan nell’organizzazione dei campus estivi rossoneri, venni coinvolto in una esperienza in Germania. In seguito collaborai anche con la Roma, sempre impiegato nei campus: tornai in Germania e poi Austria ed Inghilterra. In tal senso mi è sempre piaciuto viaggiare, coniugando l’attività calcistica con quella del viaggio all’estero.

Da dove nasce la tua passione per collaborare dietro alle quinte nell’organizzazione delle grandi finali europee?

Sono sempre stato affascinato dai grandi eventi calcistici internazionali. Ho sempre voluto capire come venissero organizzati, che cura nei dettagli vi è alle spalle, avere la possibilità di vivere l’atmosfera di una grande finale, vedendo la gara da una diversa prospettiva.

Quando la finale della Champions League, nel 2016 è stata a Milano, ho quindi provato a candidarmi come volontario per lavorare all’interno dell’evento.

La UEFA in tal senso in occasione dei grandi eventi come Europei e finali cerca personale da impiegare nella macchina organizzativa.

Ho provato a candidarmi. L’iter prevede una selezione tramite un colloquio conoscitivo con dei delegati UEFA, ed in caso di feedback positivo si entra a far parte della squadra che partecipa attivamente all’organizzazione.

Durante la finale di Milano qual’ era il tuo compito?

Nel 2016 venni impiegato al Champions Festival. Nella settimana della finale, nella città che ospita l’evento, viene allestito un evento con musica, stand ed attrazioni. E’ possibile fare foto con il trofeo e spesso vi è la partecipazione di ex campioni. Il tutto è culminato ovviamente con la partita a San Siro. É stata una settimana magica, un’esperienza unica in una atmosfera meravigliosa, soprattutto per un appassionato di calcio come me.

Oltre alla Champions del 2016, in quali altre manifestazioni hai collaborato e con quali mansioni?

Ho partecipato alla finale dell’Europa League a Stoccolma nel 2017 dove sono stato impiegato all’interno dello stadio il giorno della finale.

Nel 2018 ero a Lione per la finale di Europa League dove mi occupavo della gestione degli ingressi nello stadio. Sempre in quell’anno sono stato anche a Kiev per la finale di Champions League: un ambiente particolare soprattutto per la lingua, dove erano poche le persone che parlavano inglese.

Nel 2019 ero invece a Madrid, anche qui impiegato nel Champions Festival.

Quale è l’aspetto a livello organizzativo che più ti ha colpito di questi eventi?

L’organizzazione è perfetta, curata in ogni piccolo dettaglio. Per dirti, qualche giorno prima della finale di Madrid venni coinvolto nella verifica dei tempi che impiegano i giocatori per arrivare dagli spogliatoi al campo. Per sincronizzare al secondo i tempi di spot, musica e gestione televisiva, qualche giorno prima simulammo di camminare dagli spogliatoi al campo, tenendo per mano i bambini, con la musica della Champions sparata nello stadio (ovviamente deserto). Un’emozione unica, che mi ha fatto comprendere come ogni cosa sia studiata nel minimo dettaglio.

Inoltre da questa prospettiva è possibile vivere alcuni aneddoti particolari. Ricordo ad esempio nel 2018, dopo la vittoria dell’Europa League da parte dell’Atletico Madrid, quando, dopo la gara, vidi arrivare il servizio a domicilio di una pizzeria, con il corriere che consegnava 20 pizze per i giocatori negli spogliatoi.

Come sono le città durante i giorni delle finali?

Le città sono chiaramente trasformate dal calcio, le vedi che pulsano di questa grande passione.

Il centro storico è impreziosito da questa atmosfera. Il clima è di festa, con tantissime persone anche senza biglietto che arrivano in città per respirare tutto ciò.

Da ogni pub, strada o piazza senti cori, canti ed allegria, il tutto vissuto in maniera gioiosa senza  tensioni. Emerge il lato bello di questo sport.

Partecipare a tutto questo ti fa sentire parte di questo grande evento.

Quale è l’iter preciso per candidarsi per chi volesse emulare la tua esperienza?

L’UEFA mette a disposizione un link dove inoltrare la propria candidatura, che è il seguente:

Candidatura UEFA

Dopo la candidatura è prevista un’intervista. A coloro che vengono selezionati vengono forniti l’abbigliamento ed i pasti durante l’orario di lavoro.

Attenzione inoltre. La visione della partita non è automatica. Nel senso dipende dalla mansione in cui si è impiegati. Tuttavia compatibilmente agli impegni, gli organizzatori sono elastici, comprendono che sei un volontario e se possono ti aiutano nel goderti l’evento. Personalmente negli anni sono stato fortunato e generalmente ho sempre potuto guardare la partita.

Il trasporto ed il soggiorno sono a carico tuo. Chiaramente l’esperienza va valutata nel voler vedere la finale da un punto di vista differente, respirando quell’atmosfera e vedendo come è organizzata, non certo per un guadagno economico.

Dopo essere stati selezionati cosa si deve concretamente fare?

Generalmente le selezioni vengono fatte per tempo e si ha la conferma della partecipazione un paio di mesi prima. Questo permette di muoversi in anticipo, con i prezzi degli alberghi che sono tutto sommato ancora abbordabili.

L’UEFA nelle settimane successive invierà via mail l’accredito, con indicate le informazioni necessarie per raggiungere la location di raduno. Lì ci si troverà per il briefting iniziale dove vengono forniti i pass per accedere alle aree di competenza.

Spesso sono allestiti in zona dei volunteer center: spazi per il tempo libero dove si può mangiare, bere, giocare a ping pong o conoscere volontari da tutto il mondo con i quali si sta condividendo l’esperienza.

La lingua utilizzata principalmente è l’inglese, ma è gradita la conoscenza di qualsiasi altra lingua.

I ruoli da ricoprire, in base anche alla disponibilità fornita da ognuno al momento delle selezioni possono riguardare solo il match day, ad esempio con servizi all’interno dello stadio, oppure più giorni, come nel mio caso quando venni impiegato al Champions Festival.

Una curiosità: come gestisce l’UEFA la distribuzione dei biglietti per le finali?

Da un paio di mesi prima della finale l’UEFA apre a delle iscrizioni diciamo ad estrazione. Si possono richiedere un numero di biglietti limitati. Tra le innumerevoli richieste che arrivano alla federazione europea, vengono estratti un tot di biglietti che sarà possibile concretamente acquistare.

I restanti ticket verranno forniti ai due club finalisti che valuteranno come distribuirli.

I prezzi durante queste fasi vanno generalmente dai 70 ai 210 Euro in base al settore. Durante il giorno della finale ho invece visto persone con una cartello in mano disposte a pagare fino a 5000 Euro per un biglietto all’ultimo momento.

Quali sono attualmente i tuoi propositi nel mondo del calcio?

In questo momento sono particolarmente attivo nell’organizzazione dei campus estivi per il Milan in Alto Adige, con Giorgio Scappini, mio socio. Nelle settimane che andranno dal 29 Giugno al 1 Agosto saremo in diverse località del trentino. A tal proposito si possono trovare tutte le informazioni su www.lovesoccer.it

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