
Come introdotto nel video, per poter motivare i giocatori è necessario trovare le chiavi giuste per accedere a quello che li fa muovere, per fare in modo che siano stimolati ad investire il massimo delle proprie energie all’interno del contesto di gioco.
Edwin A. Locke e Gary Latham ancora negli anni ’90 hanno elaborato la teoria del GOAL-SEATTING che viene utilizzata tutt’ora nella definizione degli obiettivi economico-strategici delle grandi aziende americane e mondiali, oltre che nella gestione delle risorse umane.
Applicando le loro linee guida all’ambito del nostro spogliatoio emergono 5 caratteristiche che dobbiamo tenere a mente nel momento in cui andiamo a fissare con i nostri giocatori gli obiettivi da raggiungere:
1 Utilizziamo obiettivi specifici rispetto ad obiettivi generali. Siamo ben chiari quando stabiliamo degli obiettivi cercando di evitare imput generici. “Impegniamoci, cerchiamo di fare bene, vogliamo fare una grande stagione” sono tutti esempi non concreti e generali, non quantificabili. Preferiamo invece obiettivi ben specifici, quantificabili. Esempi? L’obiettivo di squadra è salvarsi, vincere il campionato, a livello individuale fare 15 gol, giocare il 70% delle partite, passare in una squadra più blasonata al termine della stagione.
2 Preferiamo obiettivi elevati, sfidanti, difficili da raggiungere stando al tempo stesso attenti a non proporre obiettivi TROPPO elevati, che potrebbero portare frustrazione. Gli obiettivi dovrebbero richiedere il massimo dell’impegno e della concentrazione per poter essere raggiunti.
3 Lavoriamo sull’autostima del giocatore: dopo aver proposto un obiettivo, diamo supporto al ragazzo facendogli capire che può raggiungerlo, che può vincere questa sfida, cercando di supportarlo nel prendere consapevolezza che può farcela.
4 Forniamo feedback nel medio periodo che evidenzino i progressi compiuti.
5 Permettiamo all’atleta di partecipare alla scelta degli obiettivi, condividendo con lui la meta da raggiungere.
Questo è quello che dice la psicologia, ma teniamo sempre in considerazione una cosa: mister, la differenza la facciamo noi ogni volta che interagiamo con giocatori e squadra. Come? Valutando di volta in volta l’obiettivo ideale per il nostro team e per il singolo, in base alla nostra sensibilità ed alla capacità di leggere il momento della stagione.
Cerchiamo di essere anche pronti a cambiare gli obiettivi senza perdere credibilità nel momento in cui ci rendiamo conto che è impossibile raggiungerli. Si potrebbe anche scegliere di iniziare una stagione senza particolari obiettivi singoli e di squadra, perché percepiamo che in pre-season l’intensità e l’impegno sono comunque già elevati, tenendoci la carta da giocare dell’obiettivo stagionale, quando iniziamo ad intravedere dei cali di motivazione.
Oppure quando percepiamo che è il momento di dare una svolta. E quando decidiamo di darla siate ambiziosi, siate folli, siate audaci, magari tenendo a mente i concetti che la Goal Setting ci porta, applicandoli all’ambito calcistico.